Sessant’anni di storia nei clic dell’Ansa

 “Il lavoro più duro non è stato l’allestimento, ma la scelta delle immagini. Erano tantissime” confessa un collega che ha partecipato all’organizzazione della mostra. E non si può che dargli ragione: dal 1945, anno in cui Giuseppe Liverani, Primo Parrini e Amerigo Terenzi fondano l’agenzia Ansa (sulle ceneri dell’Agenzia Stefani, ormai marchiata dal fascismo) le foto in archivio sono oltre 4 milioni e mezzo. Un archivio che ogni giorno cresce di circa 200 nuove immagini, tante sono le foto che l’Ansa lancia in rete quotidianamente. E’ facile perciò immaginare che lavoro immane dev’essere stato estrarre gli scatti per la mostra “Fotografiamoci: 60 anni di vita italiana nelle immagini dell’Ansa”, allestita al Vittoriano a Roma. La mostra, una sorta di libro di storia illustrato, racconta la vita italiana dal Dopoguerra ad oggi, grazie alle immagini che la più grande agenzia del Paese ha trasmesso alle redazioni, documentando il vorticoso cambiamento dell’Italia tra cronaca, politica, costume, spettacolo, sport.E la maggior parte delle fotografie, siano essi personaggi o singoli volti, manifestazioni di massa, tragedie o avvenimenti sportivi, rinnovano emozioni dimenticate, perché sono legate ad eventi che hanno segnato la storia del Paese, incisi nella memoria collettiva. E così tornano a riaffiorare i ricordi delle grandi tragedie (Vajont, Belice, Friuli), dei misteri irrisolti (Ustica, piazza Fontana), dei successi nazionali (i premi Nobel a Eugenio Montale e Dario Fo, e gli Oscar a De Sica e Benigni, le vittorie ai Mondiali di calcio di Bearzot e Lippi e quelle della Ferrari). E poi i periodi gioiosi della Dolce vita, del boom economico, delle prime sfilate d’alta moda e quelli più cupi del Sessantotto, degli Anni di piombo con il rapimento di Aldo Moro, e della mafia con gli assassini del generale Dalla Chiesa e dei giudici Falcone e Borsellino. Ci sono poi i ritratti dei personaggi che hanno segnato la storia, Alcide De Gasperi, i grandi Papi, l’avvocato Agnelli, Indro Montanelli. Le immagini vengono esposte in sette sezioni, una per ogni decennio, ciascuno introdotto da un’immagine femminile, simbolo di quegli anni, e da un testo a firma di un testimone dell’epoca. Gli anni ’40 sono rappresentati da Anna Magnani e Giulio Andreotti; alla signora della tv Nicoletta Orsomando e Alberto Arbasino sono affidati i ’50; Mina e Gianni Morandi è la coppia dei “favolosi” anni ’60, la sezione dei ’70 vede il volto di Nilde Jotti e l’introduzione di Ettore Scola; Rita Levi Montalcini e Giorgio Armani sono testimonial degli anni ’80, gli anni ’90 si aprono con la foto di Rosaria Costa, vedova ventiduenne di Vito Schifani, agente di scorta del giudice Borsellino, e uno scritto del giurista Gustavo Zagrebelsky. Si arriva così al nuovo millennio con la campionessa di nuoto Federica Pellegrini e l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Anche il 2011, con la sua realtà in divenire, giorno per giorno, è dedicata un’apposita sezione aggiornata in tempo reale per tutta la durata dell’esposizione. Come per il notiziario scritto, anche le fotografie rispecchiano lo “stile” Ansa: gli scatti, infatti, mostrano esclusivamente la realtà senza forzature e senza eccessi di spettacolarizzazione.

‘Fotografandoci’, in programma al Vittoriano di Roma, rimarrà aperta fino all’11 dicembre. L’ingresso è gratuito.

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