Certo il lutto non farà clamore come quello di Wright dei Pink Floyd, però, per chi come me si è formato nei Settanta, la notizia lo fa fermare a pensare. Stefano Rosso, cantautore romano, è morto ieri sera a sessant’anni. Stefano chi? Stefano Rosso, quello “dello spinello”. Stefano, garbato con la “erre” moscia, cantante e chitarrista, vero cognome Rossi, faceva parte della scuola dei cantautori romani. E negli anni ha mantenuto uno zoccolo duro di fan. Aveva debuttato nel 1969, in coppia col fratello nel duo Romolo e Remo, con la canzone Io vagabondo, ma balzò improvvisamente alla ribalta nel 1976 grazie a La storia disonesta dove cantava che a lui bastava «due amici una chitarra e lo spinello» e tutto il resto non gli importava niente. Forse, aveva ragione lui.
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