Ruggine tra i binari

CIz36033A partire dagli anni Cinquanta le ferrovie italiane combattono contro la concorrenza del trasporto su strada e, verso la fine del decennio, si comincia a pensare che – se si vuole vincere – occorre aumentare la velocità media dei treni. Circolano ancora, infatti, i vecchi locomotori trifase, tipo l’E550, che sviluppano una velocità massima di 50 Km/h, oppure locomotori Diesel, ancora in esercizio come littorine. Le buone intenzioni, però, restano sulla carta: negli anni Settanta a capo dei treni a lunga percorrenza c’è ancora la Tartaruga, la E444, locomotore progettato negli anni Sessanta. 3394643953_210f5b0dbdPoi, sul finire del 1975 vede la luce la E 656, detta Caimano, una locomotiva ‘universale’, cioè capace di svolgere la trazione dei treni merci e quelli passeggeri, che raggiunge i 150 km/h. L’ammodernamento dei convogli, però, non è così rapido come doveva essere nei programmi: la crisi economica che attraversa il Paese fa sì che i vecchi locomotori circolino ancora fino alla metà degli anni Settanta; così come le Centoporte, carrozze costruite addirittura nel 1906 per la terza classe e, una volta promosse in seconda (fortunatamente solo per linee locali), ridipinte di grigio e rese appena più accoglienti. I convogli di media e lunga pecorrenza sono appena più accettabili: le carrozze sono quasi tutte costruite negli anni Quaranta e continuamente restaurate.

image002La formazione del convoglio è determinata a seconda se il treno è un accelerato (locale), diretto o rapido. Ci sono poi, sulla tratta Milano-Roma l’Etr 300, chiamato Settebello, treno veloce sulla linea Milano-Roma, veloce, composto da sette veicoli (cinque carrozze e le motrici di testa e coda), con ampi compartimenti viaggiatori di prima classe, aria condizionata, bar, cucina, dispensa, bagagliaio e servizi; e l’Etr 250, l’Arlecchino (nome derivato dal fatto che l’arredamento interno delle quattro carrozze è bastato su quattro differenti colori) identico al Settebello ma di soli 4 vagoni. Il più chic e affascinante, resta il TEE, Trans Europe Express: esclusivo, veloce e confortevole, con carrozze trasformate in eleganti ristoranti, raffinati negozi e deliziosi bar operativo sulla linea Londra-Parigi-Milano-Venezia e Monaco – Vienna – Milano – Roma; farci un viaggio è un po’ come tornare ai tempi dell’Orient Express. Nel 1975, viene costruito il progenitore del Pendolino: l’ETR 401, il primo treno completo dotato di assetto variabile che ha gettato le basi per lo sviluppo dell’Alta Velocità Italiana. Per anni è stato chiamato ‘L’illustre sconosciuto’ perché, impiegato esclusivamente sulla linea Roma – Ancona rimanendo quindi sconosciuto alle grandi masse di pubblico.

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