Ranxerox e la società di oggi

Ha anticipato – e di molto – i personaggi di Blade Runner e Terminator, ma nessuno l’ha mai ammesso, anche perché i film uscirono poco dopo la pubblicazione dell’edizione americana del fumetto. Ma non solo: Ranxerox, personaggio è ideato nel 1978 da un giovane Stefano Tamburini (poco più che ventenne) aiutato dagli amici Andrea Pazienza e Tanino Liberatore, è stato il film di ciò che è oggi il mondo giovanile. Ranxerox è uno “studi-delinquente” (definito così da Filippo Scòzzari), e le sue storie sono ambientate in un futuro prossimo, dove alcune città, come Roma, Milano o Torino, diventano megalopoli costruite su più livelli, in cui si muove una variegata umanità. Folle caotiche assembrano le vignette in cui la gente circola indifferente ed infastidita da tutto ciò che accade intorno, eccezion fatta per il ricco e variegato sottobosco di piccoli e grandi criminali, teppistelli, drogati e quant’altro che contribuisce a rendere le città un posto non troppo sicuro. Ranxerox è un robot coatto e violento che, a causa di un loop nei suoi circuiti di emozioni sintetiche, ama perdutamente Lubna, una bambina perfida, tossicodipendente, approfittatrice e opportunista, che lo sfrutta a piacimento. In quasi tutte le storie i bambini sono tutt’altro che innocenti, anzi: sono perfettamente integrati nella società violenta e degradata. Sin dalla sua prima apparizione (sulla rivista Cannibale, poi è passato su Il Male, ma la consacrazione l’ha avuta su Frigidaire) si capisce che il fumetto è chiaramente destinato ad un pubblico maturo, è ricco di scene di sesso e violenza, è assolutamente scorretto politicamente ed usa un linguaggio volgare, ironico. Proprio questi aspetti hanno causato il cambio del nome: originariamente il fumetto si chiamava Rank Xerox, come la nota marca di fotocopiatrici. Il personaggio, infatti, è un androide creato da uno studente fuoricorso nel 1986 (il rovescio del ’68) usando i pezzi di una vecchia fotocopiatrice Rank Xerox. Questo nome, però, non può essere mantenuto in quanto la casa produttrice di fotocopiatrici diffida gli autori dall’utilizzarlo data la totale assenza di valori positivi nel fumetto dove è protagonista il personaggio omonimo, ricco di «violenza, oscenità e turpiloquio». Rank Xerox, a questo punto, è costretto a diventare Ranxerox.

2 Commenti

  1. ottimo articolo sintetico e completo! un fumetto magnifico ranxerox, si era parlato di un film diretto dal regista dei video dei radiohead, se ne sa nulla?

  2. Eh sì, come passa il tempo… Allora, il terribile Ranx metteva paura perfino all’azienda che tentò di fermarne le gesta, le sue e quelle della perfida Lubna, ragazzina che glielo suggeva un po’ annoiata, nonostante la tenera età. Sembra passato un secolo e invece è solo un ventennio circa. Oggi, uno come Ranxerox non ha più carattere di unicità: è uno dei tanti, mischiato a vendicatori solitari, cocainomani strafatti, giovani dediti allo stupro di gruppo, figli parricidi, ragazzotti pronti alle scazzottate contro il poliziotto da stadio, padri di famiglia maneschi, maritini pronti all’uxoricidio, mentre Lubna preferisce di certo le gang bang al piacere di un solo Ranx. Quanto alle aziende, troverebbero “trendy” e “trasgressivo”, “ironico” e “di culto” un personaggio simile e lo trasferirebbero in qualche spot da 7 secondi in prime time, per famiglie tecnologiche. E le città? Beh, hanno i loro livelli, orizzontali, dal centro verso le periferie, con selezione naturale delle specie: in mezzo, locali esclusivi con annesso privée, più in là qualche night riaggiornato a clubbino semiporno e all’esterno del girone dantesco rumene e africane, cinesi e moldave, davanti al copertone infiammato, fino a quando non verranno sterminate dalle leggi a favore del buon senso del popolo più civile del mondo.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*