Musica leggera. Anni di piombo

Femministe_anni_70«I nostri non sono dischi. Sono progetti politici». Questa dichiarazione è di Demetrio Stratos, musicista e cantante degli Area, gruppo che negli anni Settanta ha avuto un ruolo principale non solo nell’ambito musicale, ma anche in quello politico. 

E lo spiego nel mio ultimo libro, Musica Leggera Anni di piombo (qui a destra la cover), da pochi giorni in libreria, dove racconto come la canzone ‘politica’, che si forma a Milano tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli Anni Settanta, ha avuto ripercussioni nei movimenti e delle formazioni extraparlamentari che nascono in tutta Italia.

Il Paese vive la tensione dei famigerati Anni di piombo, etichetta che tutto ingoia, purtroppo anche quelle formidabili spinte culturali che trovano, soprattutto nella musica, una stagione ricca di creatività.

Si comprano i dischi a 33 giri, che diventano oggetti di culto: si conservano come fossero gioielli, si studia la copertina e si ascoltano attentamente. CE così che la formazione politica di un’intera generazione passa anche dai testi e dalla musica che, in quegli anni, è davvero poco ‘leggera’. Anzi: è diventata una cosa fin troppo seria. La musica non è “un lato” della realtà: ne fa integralmente parte, è un organo vitale, un’arteria imprescindibile.

Nel libro Musica leggera Anni di piombo, anche attraverso episodi inediti, racconto episodi anche drammatici e surreali che vanno dai “processi proletari” contro De Gregori, alla leggenda del “camerata Lucio Battisti”, ai festival del proletariato giovanile del Parco Lambro di Milano (con i suoi scontri) alle progressive prese di distanza di musicisti sempre più increduli della piega che le cose stavano prendendo. 

«Perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo bisogna ritornare nella strada nella strada per conoscere chi siamo».  Giorgio Gaber

1 Commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*