Le nozze d’oro della tigre

 

Mina festeggia le nozze d’oro con lo spettacolo e mi auguro venga festeggiata a dovere. Perché è la più grande. Ha cominciato la sua carriera artistica il 23 settembre del 1958, a diciotto anni, bellissima, cantando sul palco del La Bussola di Marina di Pietrasanta, locale indissolubilmente legato a lei, la canzone Un’anima tra le mani, con una grinta e una presenza scenica inusuale per l’epoca, guardando il pubblico dritto negli occhi, indossando vestitini cortissimi che mettevano in bella mostra un paio di gambe infinite. Una rivoluzionaria . Cremonese, di buona famiglia, soprannominata subito “la tigre”, Mina Mazzini è una cantante immensa, una donna intelligente, che ha saputo gestire al meglio la sua carriera anche in momenti veramente difficili, un personaggio che ha rappresentato una vera e propria evoluzione del costume sociale italiano, soprattutto nei confronti della figura femminile, spesso giudicata esclusivamente da un punto di vista cattolico e piccolo-borghese. Come quando, nel 1962, ormai lanciatissima nell’olimpo dello spettacolo, la Rai la censura da tutti i programmi, radiofonici e televisivi, a causa di una gravidanza extra-coniugale nata dalla sua relazione con l’attore Corrado Pani (già separato di fatto, ma legalmente ancora sposato). La storia le ha dato ragione: due anni dopo, grazie all’enorme consenso del pubblico (i suoi dischi continuavano a stazionare ai vertice delle classifiche), che i dirigenti di viale Mazzini decisero di riammettere la sua presenza sugli schermi. Il ritorno avvenne a modo suo: invitata a La fiera dei sogni, trasmissione di Mike Bongiorno, canta È l’uomo per me, quasi a voler ribadire le proprie coraggiose scelte. Ormai è lanciatissima: alla fine degli anni Sessanta arrivano addirittura le richieste da parte di Frank Sinistra per una collaborazione, che ne sancirebbe il definitivo lancio nello show business statunitense, ma Mina rifiuta, è vittima di un esaurimento nervoso che la sta isolando e ingrassare di troppi chili. Nel 1978, dopo una serie di concerti estivi alla Bussola, dà l’addio alle scene, seguendo le orme di un altro grande, Lucio Battisti. Mina, però, per fortuna non dice addio alla musica. Continua a sfornare album (quasi sempre doppi), ogni anno, che vengono pubblicati a dicembre, una sorta di regalo natalizio al suo pubblico. Con gli anni il suo timbro, la sua potenza ed estensione non è cambiata: nel corso della sua carriera ha inciso più di 1000 brani e ha venduto circa 76 milioni di dischi. Ma di Mina c’è sempre voglia: nel 2001 si è fatta riprendere nel suo studio di registrazione, a Lugano dove si è “ritirata” da quando è scomparsa dalle scene. Il filmato è stato trasmesso in streaming e ha registrato oltre 15 milioni di contatti, segno inequivocabile che resta la più amata.

1 Commento

  1. Consiglio ai più giovani di studiarsi gli interventi di Snaporaz, “bigino” indipendente e sincero, cantore di eroi che sono e aedo di quelli furono: per loro nessun coccodrillo, basta il pensiero.
    Lunga vita a Mr. Crocodile G.

    P.S.: ieri erano anche 30 anni e un mese dal ritiro dalla scene della tigre.

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