A novembre, quasi sottovoce, su Italia 7 alle 23 comincia Colpo grosso, programma-gioco condotto da Umberto Smaila, affiancato da Linda Lorenzi, già valletta di Corrado ne Il pranzo è servito. Sin dalla prima puntata si capisce che il programma altro non è che uno strip-quiz in cui i concorrenti devono spogliarsi in perfetto stile casinò per giocarsi la loro vincita: i due partecipanti, un uomo e una donna (se vogliono possono indossare una maschera), giocano alla roulette. Se vincono possono far spogliare le “figure” (quattro ragazzi e quattro ragazze) dell’avversario, se perdono devono spogliarsi, pezzo per pezzo, fino a rimanere in mutande. Il premio, inizialmente in denaro, diventa poi un viaggio all’estero. Al di là del gioco, non passa inosservato il ruolo fondamentale giocato dalle ragazze “portafortuna”, che nella seconda edizione divennero le “ragazze cin cin”, primo caso di vallette “super sexy”, a tal punto che – dopo il balletto introduttivo – si tolgono il reggiseno. In breve la trasmissione, nonostante sia smaccatamente trash, diventa un “caso”: lo spogliarello dei dilettanti, senza trucchi e senza inganni, e un po’ impacciato nei movimenti, piace sempre di più. I giornali parlano di “Paradiso dei voyeur dello schermo”; “Telenovele a luci rosse”; ma alla redazione della trasmissione sono sommersi di richieste per partecipare: studentesse, casalinghe, impiegati, manager e insegnati di tutta Italia scrivono e affollano i casting per partecipare alla trasmissione. Dopo quattro anni Colpo Grosso chiude i battenti, ma il format viene esportato in varie nazioni europee (Turchia, Germania, Spagna, Albania, Svezia) e persino in Brasile ed in Giappone.
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