Il 18 giugno 1982 a Londra, sotto il Blackfriars bridge, viene trovato impiccato il banchiere italiano Roberto Calvi, iscritto alla P2. Nel 1975 Roberto Calvi era diventato presidente del Banco Ambrosiano attraverso la creazione di una rete di “scatole vuote”: filiali off shore alle Bahamas, holding in Lussemburgo, società fantasma in America Latina, conti segreti in Svizzera. D’intesa con lo Ior (l’Istituto Opere Religiose del Vaticano) guidato da monsignor Paul Marcinkus, crea un impero finanziario che, tra le altre cose, si occupa di riciclaggio di denaro sporco, traffico d’armi e finanziamenti illeciti ai partiti.
Nel 1977, però, qualcosa comincia ad andare storto. Nel mese di novembre Michele Sindona tappezza Milano di manifesti che denunciano presunte irregolarità del Banco Ambrosiano. Sindona si vendica così Calvi, che si era rifiutato di tappare i buchi delle sue banche. Il giudice Emilio Alessandrini (in seguito ucciso dai terroristi rossi di Prima linea) coordina ispezioni che in effetti portano alla luce gravi e diffuse irregolarità del Banco Ambrosiano. Ma scatta la controffensiva: il governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi e il capo della vigilanza Mario Sarcinelli, che avevano ordinato le ispezioni all’Ambrosiano, sono accusati dal magistrato Antonio Alibrandi di alcune irregolarità e posti agli arresti (domiciliari per Baffi). Saranno assolti nel 1983. La crisi definitiva dell’Ambrosiano arriva nel 1981 con l’esplosione dello scandalo P2. Svanita la protezione, Calvi è arrestato per reati valutari e in seguito condannato. Una volta in libertà provvisoria (e dopo un tentativo di suicidio in carcere), Calvi entra in contatto col finanziere Flavio Carboni, legato alla Banda della Magliana. Calvi fugge a Londra dove qualche giorno dopo viene trovato cadavere. La magistratura inglese inizialmente archivia la morte di Calvi come suicidio, ma sei mesi dopo l’Alta Corte annulla la sentenza per vizi formali e sostanziali. Nel 1988 inizia in Italia una causa civile che stabilisce che Roberto Calvi è stato ucciso. Si cercano ancora gli esecutori e i mandanti.
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