La musica preferita, sempre, ovunque, quando vuoi: oggi è la normalità, grazie agli iPod e i lettori di MP3. Ma la musica da passeggio nasce a metà degli anni Settanta, grazie ad Andreas Pavel, elettronico tedesco, che creò lo Stereobelt, un ridotto mangianastri alimentato da due pile da 1,5 volt, senza altoparlante ma con un ingresso per una cuffia. L’idea è rivoluzionaria, ma Pavel non riesce a imporla sul mercato. A comprenderne le potenzialità è però la Sony che due anni più tardi, nel 1979, propone il suo Walkman che in pochi mesi cambia radicalmente il modo di ascoltare la musica, prima di allora solo a casa o in auto, e diventa una delle più grandi icone degli anni Ottanta. Ben presto tutte le principali aziende elettroniche si cimentano nella produzione di “mangianastri da passeggio” creandone un’infinità di varianti e sbizzarrendosi nell’invenzione dei nomi più disparati. Ma ormai la parola “Walkman” è entrata nell’uso comune, tanto da identificare qualunque tipo di lettore portatile e diventare sinonimo di libertà e della possibilità di ritagliarsi uno spazio “privato” anche in mezzo alla folla. Il successo di questi apparecchi dura quasi un ventennio, finché non vengono scalzati dai lettori CD portatili, prodotti inizialmente dalla stessa Sony. Affacciatasi timidamente sul mercato nel 1984 come costosi status symbol, con il passare degli anni e con il progressivo abbattimento dei costi, mandano in pensione il vecchio, glorioso Walkman, per poi scomparire a loro volta con l’avvento dei lettori MP3 e degli iPod.
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