Gli anni Ottanta in 30 secondi. Così si potrebbe definire questo spot della Ramazzotti, una pubblicità che è entrata, nel bene e nel male, nella storia del nostro Paese. Lo spot, commissionato nel 1987 dalla Ramazzotti alla RSCG, mostrava la metropoli milanese viva, allegra, giovane e ottimista, fresca e vivace. E, con la colonna sonora del brano Birdland dei Weather Report, una voce fuori campo recitava: «Sì, Milano. La città dell’amaro Ramazzotti, la città di chi vive e lavora, la città della vita, di una giornata che non è mai finita. (…) Questa Milano da vivere, da sognare, da godere, questa Milano da bere». Erano anni di ottimismo, le luci si riaccendevano dopo il buio degli anni di Piombo, la città cresceva sotto vari punti di vista (nasceva la Linea 3 della metropolitana e questo enorme cantiere – ripreso nel filmato – rappresentava il fermento che si respirava al tempo). E la moda imperversava: le modelle arrivavano in città per le sfilate e le trattorie si inventavano il carpaccio con la rucola e mettevano le candele sui tavoli. Ma la “Milano da bere” indicava per estensione anche la gestione politica (una gestione che coniugava bene politica e mondanità) del capoluogo lombardo in quegli anni, che rappresentano l’apice del successo per il Partito socialista (Tognoli e Pillitteri sindaci della città, Bettino Craxi capo del governo). Lo slogan “Milano da bere” ha quindi marchiato indelebilmente un decennio, terminato bruscamente nel 1992 con Tangentopoli. E da lì, per Milano, gli anni sono diventati Amari veramente. Anche senza Ramazzotti.
caro luca,anche se tardi,dico subito che è bella assai la presentazione del ’80 in trenta sec.ovviamente mi interessa saperne di più sugli ’80,se mi fai sapere in fretta dove trovo,sempre in fretta,il tuo libro ad hoc.Ciao.Tuo Paolo Pillitteri.ps molto interessante anche il tuo sui ’70.Riciao.pp