È il 24 giugno del 1910 quando nasce L’Alfa (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili): la sede è a Milano e a guidarla sono un gruppo di imprenditori che rilevano la filiale italiana della francese Darracq. La prima vettura che esce dallo stabilimento al Portello, in zona Fiera, è la 24 HP: il motore, di 4084 cm3 di 42 CV, permette di superare i 100 chilometri l’ora, velocità notevole per l’epoca. La sportività, d’altra parte, è una caratteristica che accompagnerà, per cento anni, quasi tutti i modelli della casa del biscione. Pochi anni più tardi, con lo scoppio della guerra, l’azienda versa in gravi difficoltà economiche: a salvarla è l’ingegnere Nicola Romeo, che unisce il proprio nome al marchio. E la prima auto con lo stemma “Alfa Romeo” è del 1930: si chiama Torpedo che un giovane pilota, Enzo Ferrari (sì, proprio lui) porta al secondo posto alla Targa Florio. Le corse sono state sempre una grande vetrina per l’Alfa Romeo, tanto che negli anni Cinquanta, per lanciare la 1900 Sprint viene coniato lo slogan “la macchina da famiglia che vince le corse”.
Nel 1966 è la volta della Spider Duetto diventata famosa anche negli Stati Uniti con il film Il Laureato (proprio negli Usa, fino ai primi anni Novanta, è commercializzata una versione speciale chiamata “Graduate”: “Laureato”, appunto). Agli inizi degli anni Settanta l’Azienda si scontra con nuovi problemi esterni: crisi energetica, proteste del Sessantotto, inflazione a due cifre fanno diminuire le vendite. L’ Alfa Romeo presenta comunque nuovi modelli: l’Alfetta, berlina vendutissima, e l’Alfasud, prima trazione anteriore dell’azienda, costruita in provincia di Avellino. Il decennio successivo, nonostante alcuni modelli di successo come la 164 e la 33; e clamorosi flop (l’Arna, nata da una joint venture con la Nissan, una delle auto più brutte mai costruite) l’Alfa Romeo è sull’orlo del fallimento e viene acquistata dalla Fiat. Per gli “alfisti” purosangue è la fine di un mito. I primi modelli del Biscione made in Torino sono le 155, 145, 156; 147 che hanno alterne fortune. Cento anni dopo, Alfa Romeo è ancora un simbolo di sportività e eccellenza tecnica. L’affascinante Brera, l’intrigante MiTo e la nuova Giulietta dimostrano che la creatività del marchio è più viva che mai.
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