Nove ore e quarantacinque minuti. Questo è stato il tempo necessario per entrare nella storia, per rivoluzionare il mondo della musica, e non solo quello, impiegato dai Beatles. È il tempo che ci hanno messo per registrare, l’11 febbraio del 1963, Please Please Me, il loro primo album, negli studi londinesi di Abbey Road. Poco meno di una giornata per incidere quattordici brani, sei cover di altri artisti e otto firmati dalla coppia Lennon-McCartney.
La loro musica è un misto di rock’n’roll, soul, pop, che il quartetto aveva già fatto conoscere al pubblico di Liverpool che assisteva alle loro esibizioni al Cavern Club, ma avevano fatto “colpo” anche per il loro look, con quei capelli a caschetto, il loro modo di suonare e stare sul palco. Aspetti, questi ultimi, che colpiscono immediatamente George Martin, il produttore del disco che doveva essere, almeno nelle sue intenzioni, la riproduzione fedele di un concerto dei Beatles.
Martin, a dicembre del 1962, si è persino recato a Liverpool per valutare la possibilità di registrarlo dal vivo al Cavern ma la Parlophone, la casa discografica alla quale Martin s’è rivolto per far firmare un contratto al gruppo, si oppone.
L’album esce a marzo e scala immediatamente la charts, restando in vetta per ben 29 settimane, che a quell’epoca è un’eternità. È il primo passo del Beatles che pochi anni dopo si apprestaano a conquistare il mondo. A trascinare l’album non sono tanto le cover, a parte Twist and Shout, ma le loro canzoni: P.S. I Love You, Love Me Do, il brano che apre l’album, I Saw Her Standing There, e quello che gli dà il titolo, Please Please Me.
Da quel mese di marzo il mondo della musica rock non è più stato lo stesso. Un’intera generazione nata e cresciuta durante la guerra mondiale trova non solo chi li fa ballare e divertire, ma anche chi porta avanti il loro desiderio di cambiamento e li fa sognare un mondo diverso. Sono passati cinquant’anni dall’uscita del disco, eppure nelle play list di tutto il mondo, e di utenti di tutte le età, ci sono ancora canzoni tratte questo storico album.
Per la cronaca, la registrazione del disco costò 400 sterline e Paul, John, George e Ringo (che non sommavano 90 anni in quattro) ne ricevettero dalla Parlophone 21 per le 9 ore e 45 minuti di lavoro.
400 sterline dell’epoca? Sono circa 5600 sterline di adesso, cioè più di 6500 euro. E la giornata pagata 21 sterline varrebbe 294 sterline adesso, cioè più di 340 euro! Non male ;)