A ottobre Snoopy, il suo amico Woodstock, il suo padrone Charlie Brown e tutta la compagnia dei Peanuts creata da Charles Schulz, compie sessant’anni: era il 2 ottobre del 1950 quando sono pubblicati per la prima volta. All’epoca i fumetti sono stampati su grande formato che permette disegni elaborati e dettagliati; la serie dei Peanuts, però, è proposta con un formato piccolo, pensato in modo tale da impaginare le vignette anche in verticale per farle stare in una singola colonna del giornale. Schulz riesce a trarre vantaggio da questa restrizione di spazio, e sviluppa un segno sintetico e uno stile scarno, statico e povero di dettagli; esalta l’essenza di tutti i soggetti, disegnandoli frontalmente o di lato: è la sua forza espressiva che rende il suo lavoro così valido, tanto che questo fumetto è uno dei più popolari di tutti i tempi, pubblicato per quasi cinquant’anni su 1.600 quotidiani in 75 paesi. I protagonisti sono dei bambini che frequentano le elementari – i “grandi” non compaiono mai – che spesso pensano e agiscono da adulti, riflettendone le nevrosi. Schulz, attraverso i Peanuts, ricorda che le paure e le insicurezze infantili non sono molto differenti da quelle degli adulti. Nel novembre del 1999 Schulz, che ha settantasette anni, è colpito da un ictus, poi gli diagnosticano un cancro.
Il 14 dicembre dello stesso anno annuncia il suo ritiro attraverso una striscia, in cui lascia a Snoopy il compito di congedarsi dai lettori con queste parole: «Cari amici, ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi cinquant’anni. È stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano disegnati da qualcun altro, quindi annuncio il mio ritiro dall’attività. Sono grato per la lealtà dei miei collaboratori e per la meravigliosa amicizia e l’affetto espressi dai lettori della mia “striscia” in tutti questi anni. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy… non potrò mai dimenticarli…» Schulz, infatti, ha scritto nel suo testamento che i personaggi dei Peanuts rimanessero genuini e che non si disegnassero nuove strisce basate sulle sue creature. Pochi mesi dopo, il 12 febbraio del 2000, muore. Il The Times, il giorno dopo la sua morte, pubblica un necrologio che termina con queste parole: “Charles Schulz lascia una moglie, due figli, tre figlie e un piccolo bambino dalla testa rotonda con uno straordinario cane”.
Bello, non sapevo tutte queste cose…