Quei “reportage sociali” degli anni Cinquanta

Quella che oggi chiamano, in maniera dispregiativa, “fotografia scandalistica”, intorno  alla fine degli anni Cinquanta, era “fotografia d’assalto”. In quel periodo, per la prima volta, personaggi dello spettacolo (solo del cinema, quelli della tv non sono considerati) e vip (teste coronate e nobili borghesi, nessun politico) vengono immortalati contro la loro volontà, in pose tutt’altro che “studiate”, con visi ed espressioni che rivelavano la vera identità – e, soprattutto la “vera” bellezza – del personaggio. Una cosa, però, va subito precisata: che invece di banali baci, effusioni, seni gonfi e lifting cadente come accade oggi sempre più spesso, le immagini scattate in quegli anni, soprattutto a Roma durante le “notti movimentate” in via Veneto, sono veri e propri reportage sociali sulla vita notturna.  A Riccione, nei locali di Villa Mussolini in viale Milano, è stata allestita Gli anni della Dolce Vita, mostra fotografica che, a cinquant’anni dall’uscita del capolavoro di Federico Fellini, rende omaggio al film e allo stesso tempo, grazie al supporto di oltre 150 istantanee, ricostruisce quel clima e quelle sensazioni particolari che regnavano nella capitale alla fine degli anni Cinquanta, quegli gli stessi luoghi e sensazioni che servirono di ispirazione al regista riminese.

Bacio appassionato tra Liz Taylor e Richard Burton
Tra i protagonisti di quel periodo, oltre ad attori, registi, nobili e playboy, ci sono proprio i fotografi, o meglio: i paparazzi. Marcello Geppetti è uno di loro, sue sono le foto esposte, in larga parte poco conosciute in Italia, perché prevalentemente pubblicate rotocalchi e magazine stranieri. In quegli anni in bianco e nero il “paparazzo” Marcello Geppetti è uno dei protagonisti più importanti: girava con lo scooter e il flash al collo a caccia di attori e di attrici, prediligendo i luoghi dove questi andavano a mangiare o a divertirsi. Roma si rivela un set a cielo aperto; per le strade della Capitale circolano le star internazionali e Geppetti scatta foto che faranno epoca, come il primo nudo di Brigitte Bardot; o quella di Alberto Sordi davanti ad un piatto di spaghetti fumante al famoso ristorante romano Meo Patacca; oppure il re di tutti i cowboys cinematografici, John Wayne che si attacca ad una bottiglia di vino nostrano a piazza Esedra; la chic Audrey Hepburn in cappottino e occhiali scuri che fa la spesa dal panettiere e dall’ortolano; un bacio appassionato a bordo di un motoscafo tra Liz Taylor e Richard Burton; c’è persino Michelangelo Antonioni, sempre un po’ restio a farsi fotografare, immortalato durante uno dei suoi pranzi romantici con la sua musa di allora, la meravigliosa Monica Vitti.

Assieme alle immagini rubate per le strade e nei locali notturni romani di Geppetti, a Villa Mussolini sono esposte anche fotografie di Arturo Zavattini, scattate nei momenti di pausa del set de La Dolce Vita, immagini quasi del tutto inedite perché gelosamente conservate sino ad oggi dal suo autore nel proprio archivio privato.

La mostra, aperta fino al 12 settembre, tutti i giorni dalle 18 alle 23 (ingresso 3 euro) ha un forte valore documentaristico, grazie a splendide fotografie che testimoniano la grandezza di un periodo fondamentale per la nostra storia.

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