Pippi, la più odiata dei telefilm

dvd1O la si amava, o la si odiava. Non esistevano vie di mezzo, non si poteva essere indifferenti davanti alla piccola mocciosa lentigginosa. Pippi Calzelunghe, a metà degli anni Settanta, ha diviso in due l’Italia adolescente, quella che s’incollava davanti alla Tv. Una stagione intera, 21 episodi, andanti in onda sul primo canale della Rai (Raiuno era ancora di là da venire) dove la protagonista era lei, Pippilotta Viktualia Rullgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe, per tutti semplicemente Pippi Calzelunghe, una bambina che viveva da sola in una grande villa, Villacolle, non andava a scuola e aveva come unici amici un cavallo a pois neri, Zietto, e una scimmietta, Signor Nilsson. Gli unici “umani” che fanno amicizia con lei sono i fratelli Tommy e Annika. Più avanti si scoprirà che Pippi ha anche un padre, tal Efraim Calzelunghe, prigioniero dei pirati sull’isola Taka Tuka. Un episodio vede Pippi, che è dotata di una forza straordinaria, che tenta di liberarlo ma senza riuscirci. Amata o odiata perché? Ci si chiederà… …non era un telefilm come gli altri? No, a partire dal personaggio (improbabile, una bambina di 7 anni che vive sola e ha la forza sovrumana, in una puntata ingerisce addirittura della pillole per non crescere mai… allora è più vero Tarzan o il Dottor Spock), dall’attrice (Inger Nilsson, che pochi giorni fa ha compiuto 50 anni, era davvero antipatica, non è riuscita a sfondare come attrice, ora fa la segretaria) e per finire alla sigla: con un testo più idiota del solito (che all’epoca era assai difficile, giravano cose come “Furia cavallo del west che va più forte di un jet” o “Orzowei, na na na na na na na na….”) cantata non da Cristina D’Avena (era ancora troppo piccola) ma direttamente dalla doppiatrice della Nilsson che aveva una voce nasale tremenda.

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