Un libro che mette in luce, anche attraverso episodi inediti, il peso specifico della musica «leggera» degli anni Sessanta e Settanta, per arrivare fino ai fenomeni musicali degli anni Ottanta. Racconta la canzone “politica” che si è formata a Milano tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta, le cui vibrazioni si sono ripercosse su tutta Italia. È un viaggio attraverso la memoria di un decennio dove sono nate le formazioni politiche extraparlamentari e il Paese ha vissuto la tensione degli Anni di piombo: una sigla che tutto ingoia, purtroppo anche quelle formidabili spinte culturali che hanno trovato, soprattutto nella musica, una stagione ricca di creatività. I giovani comprano i dischi a 33 giri, che diventano oggetti di culto: li conservano come fossero gioielli, studiano la copertina e li ascoltano. Così la formazione politica passa anche dai testi e dalla musica che, in quegli anni, è davvero poco leggera. Anzi: è diventata una cosa fin troppo seria. Poi gli anni del disimpegno anche nella musica, con il pop e la discomusic, quando le discoteche italiane erano affollate da una generazione di giovani che non ne potevano più della violenza, delle bombe, delle sprangate, delle cariche e delle manifestazioni.
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